Pre e Finali Quad "vintage": sono ancora attuali?
La mia prima di coppia Quad II, con le GEC KT-66, arrivò decenni fa dalla Svizzera, proveniente dal mio carissimo amico Rudy che non vedo da tempo, insieme al pre Quad 22 che regalai poi a Riccardi, e la feci poi restaurare al grande Mercadante, socio di SAP (quelle personalità audio che mancano, ahimè, nel panorama attuale). Li ho ancora, i due II, e suonano divinamente, li centellino, usandoli di quando in quando. Sono talmente entusiasta dei Quad II che, intuendo un aumento delle loro quotazioni, in piena pandemia ne acquistai una seconda coppia, e addirittura provai le due coppie in biamplificazione passiva sulle mie Tannoy 215 System DMT-2 (che però necessitano di più energia).
Poco dopo fui tentato dal finale che sostituì storicamente i Quad II, ovvero un 303, uno degli ultimi seriali, > 90.000, con ingresso linea DIN ma con presa di alimenrazione IEC.
Poi venne il momento del 306, e ancora dopo del 405.2. Dei finali Quad storici mi manca un contatto ravvicinato col 606, sono stato più volte vicino ad un "mk2" (alimentazione migliorata), ma poi non ho mai concluso.
Avendoli tutti in casa, e potendoli collegare e controllare facilmente in tempo reale ai vari preamplificatori ed ai miei vari sistemi di diffusori, posso certamente descrivere le loro principali caratteristiche, sia di pilotaggio che timbriche.
Il locale d'ascolto è abbastanza ampio, ed i sistemi sono sia i grandi monitor Tannoy 215 col doppio 38 cm ognuna, che minisistemi più o meno esigenti quali le precisissime B&W 805 Matrix, le dinamiche Chario Hiper 1, o le dolci Diapason Karis (per lo più coadiuvate da due sub attivi KRK settati col software REW, ma è un altro discorso).
Capacità di pilotaggio: i piccoli e magici Quad II sono quelli meno universali dal punto di vista dell'interfacciamento coi diffusori. A fronte di un suono assolutamente magico, specie con le GEC KT-66 (ma suonano bene anche con le KT-66 Valve Art cinesi), in un ambiente grande e con diffusori che non siano ad alta efficienza il suono risulta costretto tridimensionalmente, a testimonianza di limiti dinamici evidenti, seppur nascosti da un modo di clippare molto dolce. Segue, come prestanza, il Quad 303, ed un filo meglio si comporta il Quad 306, anche se l'unico a non mostrare troppi limiti dinamici nel mio ambiente è il Quad 405.2. Qui sotto i Quad II:
Qualità timbrica: il medio dei Quad II è irraggiungibile, sia in termini assoluti che in relazione agli altri Quad. Due "II" con le GEC KT-66 sono un osso duro anche per i triodi. Il 303 si avvicina, ma non arriva a questi livelli. Inoltre soffre i carichi difficili e tende a suonare un po' troppo soft quando si richieda nerbo, soprattutto coi generi più impegnativi dinamicamente, facendo prevalere la (bella) gamma media sul resto. Più equilibrato il 306, con un bel registro medio accompagnato da una altrettanto bella gamma alta. Meno avvincente il mio primo 405.2, senza evidenti difetti a prima vista, ma alla lunga più faticoso all'ascolto, e più metallico, più harsh (relativamente ai fratelli, perchè in assoluto non è harsh, e lo è comunque meno di blasonatissimi finali a stato solido che ho ascoltato in vita mia). Tuttavia, nella mia catena, a parità di tutto il resto, passare dal 303 al 306, e viceversa, fa apprezzare la buona qualità di entrambi, e le relative differenze. In certi casi il medio del 303 riesce a farsi preferire rispetto al medio del 306, a dispetto del fatto che il 306 suoni meglio "a tutto tondo". Ma davvero, il 303, come i Quad II, riesce ad essere talmente magico, e coi diffusori giusti può diventare definitivo, a patto di utilizzare "volumi" da conversazione. Passare dal 303 (o dal 306) al 405.2 risulta in qualche modo irritante, specie con musica vocale, dove i piccoli 303 e 306 sfoggiano una veridicità ed una liquidità in gamma media assolutamente sconosciuta al 405.2. Ascoltare a lungo il 405.2, e tornare al 303 o al 306, rimette in pace col mondo. Aggiungo che successivamente mi sono arrivati un 405 I serie completamente stravolto da un simpatico tecnico francese (una sorta di retromod, per usare un termine automobilistico), che suona davvero molto bene. Parallelamente mi è arrivato un terzo esemplare di 405, precisamente un 405.2 completamente restaurato e ripristinato un paio di anni fa dalla medesima Quad IAG (con tanto di ricevuta col dettaglio dei lavori fatti e dei componenti sostituiti). Oltre ad essere silenzioso, suona decisamente bene, e dovrebbe suonare esattamente come un Quad 405.2 uscito di favvrica negli anni '80. Pur assai piacevole e performante, questo 405.2 "restaurato by Quad" non si avvicina in alcun caso alla timbrica del 306.
Concludendo, in sintesi: il 303 è l'ideale per ascolti prolungati, presentando zero fatica di ascolto, purchè lo si utilizzi a livelli SPL contenuti. Così come i due Quad II a valvole. Quad II e Quad 303 sono oggettini deliziosi, ma non si chieda loro di comportarsi dinamicamente come un Mark Levinson, o come un Bryston, sono agli antipodi, in ogni senso. Il 306 permette qualcosa di più, in termini dinamici, acquisendo una godibilità a tutto tondo che lo rende un passe partout, una chicca facilmente interfacciabile con coevi (e più moderni) minidiffusori a livelli di ascolto medi, ma perdendo qualcosa a livello di eufonicità. Il 405/405.2, ahimè, non arriva al livello dei fratelli meno potenti, e lo si sceglie per la maggior potenza, nonchè per la splendida costruzione, estetica, storicità. Quad 303, 306 e 405 e 405.2, tutti e quattro, indistintamente, offrono molta sostanza per il poco che costano sul mercato dell'usato. I Quad II, viceversa, stanno spiccando il volo, e soprattutto le GEC KT-66 in buono stato costano davvero tantissimo.
Qualità costruttiva ed estetica: vanno in qs casi accompagnate. Iniziamo dai valvolari. I Quad II sono piccoli e piacevoli. Il 303 a stato solido ne mantenne volutamente le dimensioni, e vinse un premio di design industriale, alla sua apparizione, a fine sixties. Il 405.2 ed il 306, più tardivi, cercarono di mantenerne lo spirito spartano ed essenziale, anche loro con l'alettatura in vista, e sono tutti quanti davvero giocattoli piacevolissimi, dai Quad II ai 306. Tutti sono costruttivamente assai razionali, con un cablaggio ordinatissimo, ma non sempre la componentistica impiegata fu di qualità (compromessi dovuti ai grandi numeri, ed al costo cui venivano proposti), per cui non sono rari difetti incomprensibili (come i fragilisismi connettori a banana dei 405 e dei 306, col tempo si rompono per progressivo deterioramento della plastica, così come la vernice del rivestimento del cabinet). In compenso sono facili da mantenere e da riparare, a patto di saperci mettere le mani.
Connessioni: i primi finali Quad ricevevano alimentazione (e segnale, ovviamente) direttamente dai loro pre (il pre 22 per i finali II, e poi il pre 33 per il finale 303), con cavi particolari. Per questa ragione, nell'utilizzo con componenti moderni, necessitano di cavi custom e/o adattatori di vario tipo (facilmente reperibili in Gran Bretagna). Questo vale per i finali II (alimentazione Bulgin bipolare, e prese a sei poli per il segnale), per il 303 (Bulgin tripolare per l'alimentazione, almeno fino al seriale 80.500 circa, e DIN per ingresso linea), e per il 405 (finalmente presa IEC per alimentazione, ma ancora DIN per il segnale, tranne che per le ultime versioni del 405.2. Per quanto riguarda l'uscita per i diffusori, tutti i Quad adottano uscite banana da 4mm, eccetto gran parte dei 405, che inpiegabilmente montano anacronistici morsetti a molla. Occorre aspettare il 306, o le ultime versioni del 405.2, per avere finalmente connessioni che ne consentano l'impiego realmente universale (i.e.: in impianti "non Quad"), quindi: IEC per l'alimentazione, RCA per il segnale, e banana 4mm per i diffusori. Attenzione alla pessima qualità della plastica impiegata nelle prese banana 4mm dei 405/405.2 e dei 306, soggetta ad invecchiamento e rotture (a me è capitato, ho dovuto sostituirli coi connettori Harbeth usati nei finali 606).
Attualità di queste elettroniche: a patto di abbinarle bene, ed a patto di usare esemplari ben mantenuti, sono elettroniche deliziose e piacevoli da usare (oltre che da guardare). La qualità musicale assoluta è elevatissima nei Quad II, ottima nei 303 (coi limiti descritti) e nei 306, meno buona nei 405.2. Ma anche i 405/405.2 sono esenti da difetti grossolani, ed al giorno d'oggi tutti, eccetto i Quad II, mantengono costi interessanti, quindi sono consigliabili. Meglio ancora se pilotati da pre moderni, e non dai vecchi pre Quad 22 e 33. Meglio i pre 34 e 44, specie le ultime serie, denominate "tasti grigi", con progressivi miglioramenti circuitali e sonici, e dotati di connessioni RCA. Si tenga presente la esagerata sensibilità di ingresso dei 303, 405, 306 e 606, con la necessità di lavorare con il potenziomentro del volume molto chiuso. Ed è il motivo per cui i pre passivi vanno a nozze con molti di questi finali, oltre ai citati 33, 34 e 44. Qui sotto il mio pre BOW Technologies "WARLOCK" (che è cmq un pre attivo) con un 405.2, un 306 e nel ripiano inferiore un 303 (oltre ad un finale VTL ST-85, con le 6p3s-e sovietiche):
Ed i pre Quad, come suonano? Mi sono arrivati negli ultimi mesi un 306 (il terzo in mio possesso), un 405 mk1 abarthizzato, un pre 34 "tasti grigi", ed un pre 44 mk2 (versione intemedia coi tasti colorati, e uscite ingressi sia RCA che DIN).
E' un dato di fatto che i Quad 34 e Quad 44 delle ultime serie "tasti grigi" siano quelli meglio suonanti, oltre che dotati di ingressi ed uscite RCA, in virtù di migliorie circuitali importanti, a partire dai diversi operazionali impiegati (in rete trovate i dettagli). Confermo che da me il 34 "tasti grigi" suona assai meglio del 44 "serie intermedia mk2", ha dei controlli di tono più completi e più piacevoli da utilizzare. Il 34 non è il miglior pre della sua epoca, ma la sua uscita di soli 0,5V è l'ideale per il 303, il 405/405mk2 ed il 306, e con essi suona in maniera sempre piacevole, regalando ore di appagante musica di sottofondo, con zero fatica di ascolto. Per analisi introspettive della propria discoteca, rivolgersi ad apparecchi più performanti. I Quad anni '70 ed '80 non nascono per questo, la filosofia progettuale è un'altra. Coi nostri canoni attuali, soltanto i Quad II ed il 303 possono fungere da riferimenti assoluti (quando interfacciati bene). Tornando ai pre...Il mio 44 mk2 suona in maniera più grainy e meno piacevole, e lo relegherei a puro oggetto da collezione (bellissimo, no doubt).
Upgrade SI o Upgrade NO? Il 405 prima serie che è in mio possesso ha subito importanti modifiche dal tecnico che me lo ha venduto, più avanti inserirò in questa pagina l'elenco degli interventi, dal cambio dei finali (equivalenti agli originali), e soprattutto l'eliminazione della protezione originaria, una modifica che lo rende paragonabile ad un esemplare modificato da Dada. Qs 405 mk1 modificato è silenziosissimo (zero fruscio), il trasfo pure (silenzioso come una tomba), e suona benissimo, quasi come un 306, ma col doppio della capacità di pilotaggio. Quindi upgrading si, sapendo che poi si ascolta qualcosa di diverso, e che dentro non è più un Quad 405 come Peter Walker & Co. lo idearono.













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